Supporto fisico
- Supporto:
- Foglio
- Collocazione:
- 7 D1.12
- Stato di conservazione:
- Buono
Articolo
di Adriano Vargiu (autore)
L'Unione Sarda (casa editrice)
1 pagine
Lingua sarda cm
categoria Articolo
Nosu naraus aici Ziu Antoni, a febbraio son cent'anni. Abito di velluto buono (di quello di una volta!), l'immancabile gilè, camicia bianca e cravatta, berretto sopra i capelli bianchissimi, lisci, delicati. Ziu Antoni, il centenario di Belvi. Rasato di fresco, baffi appena colorati dal tabacco del sigaro, che tiene stretto fra le labbra e riesce ad accendere al quinto fiammifero. Naturalmente fuma a fogu aintru, a fuoco dentro. Siede nella piazzetta, salutato, rispettato, anzi onorato da tutti. «A s'anzianu portaddi rispettu> il cervello non invecchia-(all'anziano portagli rispetto). Lucido parla con esclamativi , dicono i medici, gli scienziati sentenziali. E sempre sorridendo. Arri sempri!>> (Ride sempre), dice uno rallegrandosi con' ziu Antoni. «Eh, fin' a morri!), «E a-pustis mortu puru» (Eh, fino a morire! E anche dopo morto!), è la risposta. E aggiunge, ziu Antoni: «Ognia die ne mancada. Arrimau, deu!» (Ogni giorno ne manca. Ormai son vecchio, messo da parte, abbandonato!). «Nossi, no esti arrimau, anzianu esti!» (No non è messo da parte, anziano è!), gli dice una donna. Ecco, nel villaggio aggredito dal consumismo e dalla civiltà della robotizzazione, ziu Antoni dice ancora così. «S'anzianu est sa guida de is giovonus» (Gli anziani sono i maestri dei giovani). «Atrus annus mellus, in saludi, ziu Antoni!». Adriano Vargiu